Dichiarazione congiunta degli « Amici d’Ipazia » (membri dell’AILP) e dell’Ufficio Europeo di Coordinamento del Libero Pensiero
La ricchezza della Chiesa cristiana greco-ortodossa appartiene al popolo greco e non ai sui creditori. Come i rivoluzionari francesi del 1789 che avevano nazionalizzato i beni del clero, il popolo greco ha il diritto di considerare che la ricchezza del clero è stata costituita dal lavoro dei Greci ed appartiene a lui.
Il parlamento greco ha approvato il 22 luglio la seconda parte del Piano imposto dalla Troika, piano che impone le privatizzazioni, la distruzione dei servizi pubblici, dei sistemi sanitari e pensionistici e del diritto del lavoro, l’accelerazione delle confische e degli sfratti e la diminuzione del potere d’acquisto, con il fine presunto di « rimborsare un debito » che in realtà è già stato ripagato varie volte dal gioco degli interessi versati.
La mancanza di contributo della Chiesa greca è già stata menzionata. Si evoca in merito, le opere sociali e le mense per i poveri alle quali il clero contribuirebbe. Nel migliore dei casi, è un piacevole scherzo quando si sa che la fortuna della Chiesa greca e dei monasteri, ramificata quanto multiforme, supera verosimilmente l’importo del presunto debito.
Una cosa è facilmente verificabile : le imprese e le istituzioni della Chiesa ortodosssa possiederebbero titoli di Stato retribuiti al 6 % che rappresentano da soli il 40 % dell’importo dovuto dal Tesoro pubblico greco il cui la Troika richiede il pagamento. E, nel frattempo, i sacerdoti continuano ad essere pagati sul bilancio dello Stato.
La confisca dalla legge dell’arrichimento inebito legato a tali titoli permetterebbe di salvare migliaia di vite, migliaia di posti di lavoro ed equilibrare il regime pensionistico ; permetterebbe, inoltre, un notevole contributo al rilancio dell’economia.
L’Ufficio Europeo di Coordinamento del Libero Pensiero si pronuncia, con i liberi pensatori greci per :
- La verità sulla ricchezza ed i redditi della Chiesa greca e dei monasteri : commissione nazionale d’inchiesta !
- La confisca dalla legge dell’arrichimento inebito delle Chiese e la sua assegnazione al fabbisogno del popolo e dei servizi pubblici.
- L’assunzione da parte della Chiesa stessa dei salari del clero, nonché della sua copertura sociale e del suo sistema pensionistico, costi di manutenzione delle chiese e il versamento di imposte.