Discorso del Libero Pensiero Francese in occasione delle riunioni della Giornata Internazionale del Libero Pensiero del 20 settembre 2020

Cari amici, cari compagni,

Oggi celebriamo la Giornata Internazionale del Libero Pensiero. Vi ricordo che questa iniziativa è stata presa al secondo congresso internazionale dell‘Associazione Internazionale per il Libero Pensiero, a Mar Del Plata in Argentina nel novembre 2011. Da allora, non ci siamo quasi.

Il 20 settembre fu posto sotto le figure tutelari di Simon Bolívar e Giuseppe Garibaldi, liberatori dell’America Latina. Garibaldi fu soprannominato “l’eroe dei due mondi” per la sua azione in America Latina e in Italia.

Il 20 settembre 1870, Roma era annessa all’Italia. Le truppe italiane entrano nella città papale attraverso la porta Pia. Era la fine dello Stato Pontificio, e l’abolizione del potere temporale del Papa ora confinato nella sfera privata del Vaticano. Ci vorrà niente meno che il fascismo mussoliniano per tentare di fare di questa proprietà della Chiesa uno pseudo-stato. Sappiamo che, al contrario di ciò che ci viene detto qui e là, non è così, e che le arguzie volte a presentare Bergoglio come un capo di stato sono solo blande. Sì, i papi hanno perso il loro cosiddetto potere temporale, è auspicabile che le Chiese perdere il loro in tutto il pianeta. I liberi pensatori, umanisti e atei di tutto il mondo vi operano, questo è il senso della nostra celebrazione di oggi.

Ma, per questo, il potere spirituale conserva ancora una traccia non trascurabile nelle istituzioni internazionali per il riconoscimento della Santa Sede, come osservatore, ma ancora di più, all’OIL come all’Unesco dove sacerdoti sono ufficialmente responsabili.

Cari amici, cari compagni,

Il 20 settembre 1870, in Italia, il Temporale relegava per un tempo il Religioso alla sfera privata. Oggi, in Francia, dobbiamo constatare che siamo lontani dal rispetto di questa separazione tra le Chiese e lo Stato.

Ricordiamo tutti il discorso di Emmanuel Macron al Collegio dei Bernardini dove chiamava a «riparare il legame tra la Chiesa e lo Stato». È stato evidentemente ascoltato, poiché constatiamo che, dopo le recenti elezioni comunali, alcuni comuni hanno creato, senza mezzi termini, dei posti di assistente ai culti o alla spiritualità.

Constatiamo anche che il nuovo Ministro dell’interno continua a presentarsi come Ministro dei culti, mentre questa funzione è stata abolita con la legge del 9 dicembre 1905 di Separazione delle Chiese e dello Stato. La nostalgia della Repubblica non è più quella di una volta.

Viviamo in un periodo in cui le parole non hanno più senso. È così che la parola «laicità» è usata per fargli dire il contrario di quello che vuole dire. La laicità è il rispetto assoluto della libertà di coscienza e di espressione di questa coscienza. Nella sfera pubblica, gli agenti dei servizi pubblici sono tenuti a un dovere di neutralità, in quanto rappresentano lo Stato. Ma ognuno è libero nella sfera privata di esprimere le proprie idee e opinioni.

Ognuno è libero di associarsi con chi vuole per promuovere le proprie idee. Si tratta della cosiddetta libertà di associazione istituita dalla grande legge del 1901. Oggi si sente dire da questo governo che bisognerebbe condividere la sua concezione «della Repubblica e della laicità» per percepire sovvenzioni pubbliche. È il regno del denaro-re a tutti i livelli.

Fu un’epoca in cui i sostenitori del Concordato, che faceva delle religioni servizi pubblici e dei religiosi funzionari, dicevano chiaramente:«Chi paga comanda». Era il tempo della servitù intellettuale. La coscienza era allora sotto il moggio della selettività. Se bisogna condividere gli stessi «valori» di questo governo per ricevere sovvenzioni pubbliche, dov’è la democrazia, dov’è la libertà, dov’è l’uguaglianza?

Vogliono imporre il giogo del pensiero unico dove tutti devono avere gli stessi «valori», le stesse idee e le associazioni devono dire tutte la stessa cosa. E se ciò non avviene, i Kappa Tv ci richiamano all’ordine, aspettando che la repressione si intensifichi ancora di più.

Sotto le spoglie dell’ordine sanitario, le forze di repressione sono ovunque, tutto il tempo. Abbiamo anche visto dei poliziotti entrare nelle scuole per verificare che i bambini portassero bene «come si deve» la maschera. Anche sotto Vichy, la Scuola è rimasta un quasi santuario, tranne dove si diceva «Arrivederci ai bambini» (1). Abbiamo visto dei salariati brutalizzati dalle forze di repressione per la stessa ragione. E nel frattempo, il governo si dà a cuore gioia per reprimere, vietare, inquadrare, organizzare manifestazioni e raduni di coloro che osano contestare il suo ordine e la sua politica.

Si riesce ad aumentare la somma delle libertà di cui si gode solo a condizione di saper difendere quelle che già si possiedono. Ora, le nostre libertà sono gravemente minacciate, come ha stabilito il recente Congresso del Libero Pensiero. Vi invito a leggere attentamente il nostro nuovo numero di Argomenti sulle Libertà, disponibile gratuitamente sul nostro sito web. È illuminante vedere dove siamo arrivati nella deriva totalitaria.

Cari amici, cari compagni,

In tutti i paesi del mondo, abbiamo assistito alle stesse scene di superstizione religiosa in cui era a chi brandirebbe il suo gri-gri totemico per scongiurare la COVID 19. Allo stesso tempo, le religioni e i religiosi violavano le norme sanitarie che i governi imponevano alla popolazione nel suo insieme.

Per questo motivo, l’Associazione Internazionale del Libero Pensiero prevede di redigere un Libro Nero Mondiale della Pandemia per esaminare in dettaglio le collusioni tra religioni e Stati in questa vicenda e mettere in luce la repressione degli uni e i privilegi degli altri. Nessun continente è stato risparmiato da questa ondata oscurantista.

Vogliamo creare un’enorme commissione d’inchiesta in tutti i paesi e i continenti.

Inizieremo in Europa per mostrare la nocività dei 14 Concordati, di cui esigiamo l’abrogazione pura e semplice. Proporremo a tutte le associazioni con cui intratteniamo relazioni amichevoli e di azione di riunirsi nel quadro della campagna europea contro i concordati per stabilire questa constatazione in una conferenza europea.

Ci rivolgeremo anche alle nostre associazioni sorelle negli Stati Uniti affinché ci informino su quanto è accaduto e su quanto sta ancora accadendo in questo continente.

Il nostro Congresso mondiale sull’Istruzione non ha potuto tenersi in questo mese di settembre 2020 come previsto. Si tratta solo di una riduzione, che dovrebbe tenersi l’anno prossimo sullo stesso tema e anche in Spagna.

Vogliamo rimettere l’umano al centro del suo destino. Pensiamo come Jacques Prévert:

Il pavone fa la ruota
Il resto è casuale.
Dio ci si siede
E l’uomo lo spinge»

Cari amici, cari compagni,

In questo luogo, ricordiamo anche la nostra lotta per la riabilitazione piena e completa dei Fucilati per l’esempio della guerra imperialista del 1914-1918. È una lotta importante della nostra associazione, una lotta contro la spada alleata al gufo. Una lotta perché il soldato resti un cittadino e non un soggetto legato dall’obbedienza in un’istituzione di non diritto, la «Grande muta», l’esercito onnipotente di fronte all’individuo incorporato.

Stiamo per presentare all’Assemblea nazionale una proposta di legge per la riabilitazione collettiva dei Fucilati, da parte di almeno tre gruppi parlamentari. Nelle prossime settimane occorrerà mobilitarsi per interpellare tutti i deputati di tutte le circoscrizioni affinché votino questa proposta.

Ripetiamo quello che abbiamo detto a Chauny nell’Aisne (dept) il 20 aprile 2019, inaugurando il Monumento in omaggio ai Fucilati: “Disegneremo il quadro esatto di coloro che prenderanno posizione o meno. E sapremo ricordarci del buon ricordo di tutti nelle prossime scadenze elettorali. Poiché l’Esecutivo si è disonorato pubblicamente, ci rivolgiamo al Legislativo che dovrebbe rappresentare la volontà del popolo. Quindi vedremo cosa succede realmente. Ci sono le parole e ci saranno i fatti.
Non cederemo su questa esigenza, perché ciò che vogliamo ottenere la riabilitazione collettiva è il riconoscimento del diritto di dire NO alla morte, NO alla guerra, NO alla barbarie militarista.
Rendendo giustizia ai morti del passato, vogliamo salvare i vivi di oggi e di domani.”

Intorno all’11 novembre 2020, organizzeremo come di consueto più di un centinaio di raduni pacifisti davanti a monumenti per la pace e contro la guerra o in luoghi simbolici. Quest’anno apriremo i nostri raduni a tutti coloro che agiscono con noi contro l’arruolamento generalizzato della gioventù attraverso il Servizio Nazionale Universale e daremo loro la parola.

anni, sul suolo del nostro paese: una manifestazione nazionale la difesa della legge del 1905 in occasione del tentativo governativo di rivederla gravemente.

Al nostro Congresso Nazionale Virtuale, abbiamo potuto misurare l’impegno di numerose Federazioni dipartimentali per il suo successo. Abbiamo ricevuto l’annuncio di sostegni di peso nel mondo associativo, filosofico, sindacale e politico.

È il movimento laico storico che si ricostituisce. È il Giuramento di Vincennes che ritorna in memoria di tutti. E sì, compagni, i ritmi della storia sono a volte molto lenti, e, come l’attività dei vulcani conoscono lunghe fasi di silenzio. Ma il sentimento laico è ancora presente, e abbiamo lavorato pazientemente al suo risveglio. Manterremo questo posto indispensabile di coscienza del movimento laico. Compagni, senza esclusive, senza trattative occulte, nel rispetto della personalità di ciascuno, traduciamo questo movimento che si costruisce in ciascuna delle nostre Federazioni.

Né dio, né padrone! Giù la Calotta! Viva la Sociale!

(1) Allusione al film “Aurevoir les enfants” che evoca la deportazione di scolari ebrei

[traduzione automatica da Reverso]